Kryon, l’entità angelica che viene canalizzata in varie parti del mondo
come la qualità di Coscienza Cristica che aiuta l’umanità nel passaggio
alla Nuova Era, insegna il respiro dell’infinito
che è molto simile alla respirazione del Kriya Yoga
e lo insegna per superare la paura della morte.
La paura della morte è una paura atavica dell’uomo
la sfida della morte è un’altra forma trasversale dell’uomo
giocare con il proprio destino, con i propri limiti.
I bambini piccoli trattengono il respiro per giocare a fare il morto
ed è un modo di allenarsi alla possibilità che la vita si sospenda di colpo
ma come dicevo la morte non esiste,
è solo un cambiamento di stato
passare da uno stato di coscienza ad un’ altro stato di coscienza
stato di coscienza altra che noi non conosciamo apparentemente
ma che invece è lo stato astrale dell’inconscio
del sogno o quello del sonno lucido.
Quando noi dormiamo tutti i sensi sono sospesi
la respirazione si abbassa, si allenta, sembra quasi fermarsi
il corpo si raffredda, si irrigidisce, si ferma in una o due o tre posizioni
che cambiamo più spesso solo nella fase rem
altrimenti per circa 4/5/6 ore noi rimaniamo immobili senza sentire
respirando pochissimo, senza vedere, senza deglutire
( anche se qualcuno soffre di bruxismo, qualcuno russa).
Siamo come morti e che cosa vive durante il sonno?
l’Inconscio, cioè una realtà altra.
Questo stato di coscienza altra è lo stato astrale
che appartiene al corpo emozionale.
Il controllo del corpo emozionale ci permette di controllare l’astrale
e di passare alla mente buddhica, quindi abbandonare la mente.
La mente buddhica é l’oceano della consapevolezza.
I maestri dicono sempre che in ogni uomo, anche nel più rozzo
alberghi un pollice di consapevolezza
quindi quel pollice può diventare un tronco.
In ogni uomo, quindi, c’è l’atma, c’è la fiamma
quella briciola di respiro che può farti diventare santo.

Diversi sono i livelli di Samadhi che dipendono 
sia dal grado di consapevolezza e di comprensione di ogni essere umano 
che dalla via spirituale scelta. 
In pratica si può arrivare alla fusione con l’Assoluto in diversi modi:
nel Raja Yoga si arriva al Nirodha Samadhi, ossia l’Estasi Divina
che compare grazie alla sospensione delle fluttuazioni mentali;
nel Bhakti Yoga si arriva al Bhava Samadhi
stato di sovracoscienza a cui si arriva attraverso
un’intensa manifestazione dell’Amore Divino.
Con il Kriya Yoga si arriva al Samadhi con le fluttuazioni del respiro.
Con l’Hatha Yoga si arriva al Samadhi attraverso il risveglio dell’energia Kundalini,
l’energia gigantesca presente allo stato latente in ogni essere umano in Muladhara Chakra
alla base della colonna vertebrale, lungo la quale poi sale fin sulla cima della testa
dove si trova Sahashrara Chakra
il centro di forza che ci mette a diretto contatto con l’Assoluto.
Il Vedantico arriva al Bheda Samadhi
in cui si arriva alla presa di coscienza dell’irrealtà di questo mondo fenomenico,
mentre un Cristiano arriva a vivere lo stato di “Coscienza Cristica”
stato in cui la sua volontà si fonde con la Volontà Divina.

Quindi le tecniche millenarie sono tecniche che ci aiutano a lavorare
sulla sospensione del respiro e dei sensi
per imparare a controllare il corpo emozionale
il corpo astrale portandoci oltre, nella mente buddhica
passando poi nel corpo mentale, nel momento in cui ho il controllo del mentale
posso avere il controllo dell’astrale e quindi anche del causale.
Quando ho la consapevolezza di tutti questi stadi arrivo alla mente buddhica.
E rientro nel cielo della compassione.
Il Buddha è l’eterno Dharmakaya “Corpo della Verità”che è incondizionato
increato, non-prodotto, senza confini, inafferabile, imperscrutabile ed immortale.
il Buddha-dhatu é l’eterna Essenza Buddhica di tutti gli esseri senzienti
increata, totalmente pura, incondizionata, inviolabile, indistruttibile,
sempre stabile e incrollabile (svabhava).
È la forza vitale (jivaka), il nutriente potere all’interno dell’essere
che lo sostiene e che, quando è pienamente visto e riconosciuto
trasforma quest’essere in un Buddha.
È il “Vero Sé” (satyatman) o il “Grande Sé”(mahatman)
del Buddha stesso ed è ‘onnisciente’ (sarvajna).
Esso non è altri che la Realtà
è onnipresente al nostro interno, proprio qui ed ora.

Meditare ci porta ad entrare profondamente nel cuore,
poichè la mente non esiste più e l’unico rifugio rimane il cuore …
se trovo rifugio nel 1 chachra è puro istinto, il 2 è puro possesso,
il 3 è puro blablabla, nel 5 non vivo l’esperienza della compassione,
quindi vivo l’ego spirituale e nel 6 e 7 non si apre la porta.
Il 6 e 7 non ci faranno mai entrare, troveremo le porte sbarrate
perchè dobbiamo passare dal cuore.
Quando si dice prendere rifugio nel Buddha, significa anche
prendere rifugio nel Dharma, nell’insegnamento
l’insegnamento dell’esperienza terrena è tornare al cuore
tornare al cuore significa abbandonare la vita
per scendere profondamente nell’essenza per vedere la realtà
così come è.
Il Bodhisattva (un Buddha futuro) non dovrebbe mai
infliggere danno a nessun essere
e dovrebbe invece essere intento a donare la “vita eterna”
ad ogni persona e creaturacon il guidare quell’essere
– tramite l’uso di ‘abili-mezzi’ (kausalya-upaya) –
verso il santuario del Nirvana: la più alta felicità
e la pace eterna.
Secondo il Mahaparinirvana Sutra non si dovrebbe rinunciare
al proprio Nirvana, per aiutare prima gli altri ad andare verso di esso…
uno dovrebbe prima ottenere il Risveglio (bodhi) ed il Nirvana per sé
così sarà maggiormente preparato per condurvi anche gli altri.
Però, mentre uno sta cercando il Risveglio per sé stesso
dovrebbe anche agire per il beneficio degli altri.
La motivazione per raggiungere il Risveglio dovrebbe essere
la scoperta della felicità durevole per sé
ma anche indicare agli altri la via verso quella felicità.

Fine seconda parte

Darshana degli Elohim – dai corsi di meditazione 2011

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