Buona Fortuna
‘Nella cultura sudamericana, si usa spesso dire: “Vai con Dio!” e quindi viaggia con Dio, cammina a fianco a Dio, cammina a fianco degli Esseri Divini, cammina a fianco delle tue Guide, dei tuoi Maestri, cammina al fianco di ciò che ti protegge, e che cos’è che ti può proteggere di più se non la Benevolenza del tuo cuore che effonde Gioia, che effonde Abbondanza, che effonde Amore, che effonde Benevolenza?
Buona Fortuna! Non è una frase che dobbiamo usare per licenziare gli altri quando decidiamo di staccarcene, ma è proprio, come dire, un ti auguro il meglio degli incontri, il meglio della protezione, ogni bene nella Benevolenza del cuore. Buona Fortuna! che tu possa incontrare tutte le Virtù, che tu possa attivare in te la capacità di attirare i migliori eventi per la tua vita!
Buona Fortuna, non per dire chissà quale strada prenderai ma Buona Fortuna affinché tutte le migliori coincidenze possano aiutarti a progredire lungo il cammino che hai scelto per te in questo momento della tua vita.
Buona Fortuna! Ogni Bene! Così non siamo soli anche se siamo lontani, lontani tra una strada e l’altra che intraprendiamo ogni giorno per giungere ogni giorno al centro della nostra esistenza qualunque cosa abbiamo fatto e qualunque cosa abbiamo pensato o agito.’ (Darshanaji)
Nella foto “La ruota della Fortuna”, miniatura tratta da ‘Raccolta di Omelie latine’ (Liguria, XV secolo), Bibliothèque nationale de France, Parigi.
Uniamoci in un’onda d’Amore e di Pace
Le parole della nuova umanità
Le parole che dovrebbero accogliere la nuova umanità,
in questo tempo planetario, sono parole di paura o sono parole di speranza?
La Storia Oscura
La mente non può liberarci dalla mente
Sradicamento e mutazione
“Il Pianeta Terra sta subendo un’importante mutazione, già da molti secoli, e sono i secoli più bui che hanno poi dato forza e spinta evolutiva ai secoli più in luce.
In questo momento, la nostra coscienza e il nostro campo vibratorio sono immersi totalmente nell’aura del Pianeta ed esso, come una grande Madre, contiene ogni livello organico e inorganico dai piani psichici superiori e di discesa.
La Terra, è il nutrimento di un campo di forze che certo non sono solo quelle che presiedono al destino umano, almeno come ce lo saremmo immaginati o come lo sognavamo nello scorso millennio o come lo stiamo cercando, più o meno disorientati, in questo nuovo millennio.
Stiamo cercando una vita psichica che potrebbe essere non facilmente adattabile alle vibrazioni di questa nuova era. Si capisce, allora, lo stato di squilibrio generale, quegli aspetti di angoscia, di depressione, di paura, di violenza che rappresentano il vero conflitto che l’umanità vive e che ha origini profondissime; per questo possiamo parlare di sradicamento e quando senti che sei sradicato, la tua casa, il tuo territorio può essere attaccato da altre forze che necessitano per evolvere dello spazio che tu hai occupato, o che hai occupato nelle vite con selvaggia ferocia, così come è stato, così come sta accadendo.”
Darshanaji
Sincronicità e tempo interiore by Darshanaji
Il termine sincronicità, molto in voga anche nella New Age, viene usato intorno al 1950 per la prima volta dallo psicanalista C.G. Jung, spessissimo però lungo la via spirituale, la via energetica, la parola sincronicità è divenuta sinonimo di magia divina, di incontro divino, di qualcosa che accade simultaneamente e quindi sta a significare un incontro con la divinità.
La sincronicità in realtà, possiamo definirla anche una “coincidenza” cioè qualcosa che accade similarmente oppure accade contemporaneamente per una simbologia simile, quando, ad esempio, stai pensando ad una persona e squilla il telefono e quella persona ti sta chiamando o ti ha appena inviato un messaggio sul cellulare, questo è un esempio un po’ banale, semplice, ma il fenomeno della coincidenza è proprio estraneo alla mente umana perché l’individuo non riesce a darsene pienamente ragione e, in qualche modo, lo affida genericamente ad un disegno del destino, in realtà il destino, il fato, il volere del divino è più un’idea legata ai popoli occidentali antichi. In Oriente il fenomeno della coincidenza o della sincronicità viene spiegato in base alle Leggi karmiche. Dopo la cristianità, questi fenomeni a volte anche molto vistosi venivano considerati come messaggi del volere divino. Le sincronicità e le coincidenze accadono allora per volere divino? Accadono perché c’è come una sorta di magia, una sorta di fatalità che le fa accadere? Io so che sono sicuramente legati a fenomeni della coscienza. La persona che è più cosciente, che ha maggiore consapevolezza degli accadimenti presta più attenzione al fenomeno della coincidenza, lo considera come un segnale, come un messaggio; le persone meno consapevoli molto spesso non ci fanno neanche caso oppure non ravvisano nella coincidenza un insegnamento, una possibilità del destino che dà come una conferma su qualcosa che ti riguarda da vicino.
Sicuramente una coscienza più matura, con una maggiore consapevolezza presta più attenzione infatti, per ottenere i risultati migliori da questi fenomeni, vere e proprie tracce che il nostro inconscio o destino ci riserva, è proprio quello di cominciare a pensare in modo diverso dalla massa, cioè la maggioranza delle persone non ci presta attenzione ma voi che fate un cammino di consapevolezza di crescita dovreste poterci prestare attenzione, perché sono dei segni, sono dei messaggi, bisogna imparare a pensare diversamente, dimenticare un po’ i luoghi comuni per imparare qualcosa di nuovo, imparare soprattutto a pensare in maniera diversa, bisogna muoversi verso la conoscenza di nuove strade, è fondamentale nel proprio cammino sperimentare, curiosare, conoscere ma anche prestare attenzione in maniera diversa, non essere superficiali.
Il fenomeno della sincronicità, della coincidenza è legata ad una buona sintonia con le Leggi Universali, anzi più sei in sintonia più la sincronicità accade, e poi non è più una magia cioè tu non la vedi più come quella casualità magica che ti fa anche meravigliare, ma diviene quasi la prassi quotidiana, quando tutte le cose si incastrano perfettamente senza che tu faccia niente di particolare. perché la sintonia con le Leggi Morali, con le Leggi Universali proprio grazie ad un percorso di conoscenza, ad un cammino spirituale, ad una via di consapevolezza, diviene sempre più armonico.
Questa sintonia con le Leggi Universali diventa sempre più armonica e in equilibrio, tutto accade con un perfetto incastro: non puoi partecipare a quel seminario perché hai un impegno di lavoro a cui non puoi rinunciare? Ti telefonano e ti dicono che per quella giornata l’ufficio è chiuso perché ci sono degli improvvisi lavori di ristrutturazione e guarda caso tu sei libero per fare il seminario e quindi in quel caso quella coincidenza è una strada spianata perché evidentemente quella giornata doveva essere dedicata a te, cioè la Legge Universale, la Legge Morale, la Legge Divina ti dona una possibilità, però sta a te riconoscerla, sta a te ringraziare, sta a te farne un vero e proprio bagaglio di conoscenza. C’è una piccola modalità, che a me è sempre piaciuto attuare, avere vari quadernini di appunti, perché il percorso spirituale è un percorso di conoscenza ma è anche un percorso di studio: come ti puoi accorgere se stai procedendo per il meglio?
Forse quando guardandoti indietro o leggendo alcuni tuoi vecchi appunti, i sogni che hai trascritto, determinati avvenimenti, scopri nel tempo che tutto è legato da un filo rosso che non è solo il destino, il fato dell’antichità che sopraffà l’uomo ma è il destino che tu crei con le tue singole azioni proprio perché le hai davanti come uno scenario. Uno degli Insegnamenti della Forma di Guarigione Olografica che reco nel mondo, è: “Tutti i multiversi sono sincronici con la Creazione” quindi la sincronicità è qualcosa che fa parte del messaggio della Luce proprio perché la Luce è istantanea e illumina tutte le cose istantaneamente, sincronicamente. Semplicemente scrivetevi tutte le coincidenze che potete avere, che vi risultano tali, scriverle a mo’ di piccolo diario personale, scrivete tutto, anche la data di quando è accaduto e anche un breve appunto, ogni volta prendete il vostro piccolo diario e ve le segnate (data, evento, che cosa è accaduto, ecc.); dopo un po’, 2 o 3 mesi vi accorgete che queste coincidenze diventano cicliche, quindi cominciate a capire che non sono solo una casualità ma potrebbero quasi divenire causali e qui ci riallacciamo al concetto orientale della nota karmica, come io la chiamo, cioè quello che riguarda la causalità degli accadimenti nella tua vita che si ripetono o che appunto divengono continue coincidenze, continue ripetizioni perché sono un insegnamento.
Tutti i fenomeni extra ordinari, fra cui proprio l’intuizione premonitiva, il messaggio che arriva come intuizione, come veggenza, che tutti possono avere, passa attraverso i fenomeni sincronici, attraverso il fenomeno della coincidenza, della sincronicità perché è il messaggio dei tuoi più alti Sé, cioè di quella tua parte divina che tutto sa, che tutto conosce, che già sa, che già vede, perché lo vede dal punto più alto.
E allora ecco che se tu annoti giorno dopo giorno, mese dopo mese, dopo un po’ vedi che c’è una ciclicità che si ripete, scoprirai che ci sono molti eventi paralleli che tu puoi osservare e che sono veramente dei grandi insegnamenti, è l’esperienza personale, e gli eventi paralleli si sono verificati nello stesso mese dell’anno e più o meno negli stessi giorni benché si siano verificati a distanza di uno o due anni o anche a distanza di molti anni e allora quegli eventi paralleli dovevano essere sicuramente un avviso, una raccomandata dell’Universo che non sei mai andato a ritirare alle poste del cielo, e che quindi è ritornata indietro, ma poi te la rimandano, te la rimandano continuamente. Se tu ne prendi nota negli anni puoi vedere che questi eventi paralleli sono sorprendentemente delle coincidenze con dei risultati incredibili e molti dei risultati che tu hai ottenuto sono proprio dovuti a queste coincidenze, che non sono poi soltanto aspetti del tuo cammino individuale ma anche di quello delle persone accanto a te, perché riguardano appunto, persone, luoghi, situazioni quindi entri in sincronicità con eventi che riguardano te ma anche altre persone e situazioni con le quali sei entrato in contatto. Questo aspetto evolutivo è molto più ampio di quanto tu possa immaginare e io credo che sia davvero una grande meraviglia!
Una maggiore consapevolezza porta ad uno sviluppo maggiore dell’attenzione verso questi fenomeni quindi uno sviluppo anche del terzo occhio, della capacità intuitiva, bisogna dire che gli antichi (Aristotele, Platone) già avevano compreso questo anzi, Aristotele diceva che niente accade a caso quindi ecco che non c’è una casualità degli eventi, tutto accade perché c’è una ragione sempre, per Aristotele era un assunto, ogni esperienza della tua vita è progettata da una Forza più grande di te, la vuoi chiamare destino o fato o legge karmica oppure messaggio divino ma secondo Aristotele questa Forza è l’energia del Cosmo ed è stata progettata esattamente per ciascuno per formarti, per aiutarti a conoscere poiché c’è la necessità di evolversi in forme sempre più evolute, sempre più alte, sempre più potenti cioè acquisire sempre maggiori potenziali.
Pensate, se noi vivessimo proprio nell’affidamento più totale, la sincronicità sarebbe una regola quotidiana che accadrebbe continuamente generando il fare senza nulla fare, un altro dei più grandi assunti della filosofia Zen.
Darshanaji- tratto da Incontri di riflessione meditativa in Omnia-Accademia del Risveglio
Pensare positivo, ma anche agire by Darshanaji
Spessissimo ricevo domande sul senso del pensiero positivo, sulla sua validità, come mai il lavoro delle affermazioni non porta verso dei risultati concreti come ci si aspetterebbe, se è opportuno anche affiancare il lavoro delle affermazioni positive al lavoro energetico, se è una qualità meditativa importante: vediamo di affrontare da vicino che cos’è realmente il pensiero positivo e da dove trae origine.
Un mio motto è : la mente non può guarire la mente!
Allora se il pensiero è espressione della mente, nelle sue tre parti di mente inconscia, subconscia e mente conscia, quindi frutto di questo insieme, sicuramente possiamo affermare che il pensiero non può guarire la mente perché il pensiero è il frutto della mente. Possiamo guidare il pensiero, focalizzarlo, possiamo neutralizzarlo, renderlo inerte, possiamo modificarlo, con il pensiero possiamo attuare delle strategie, ma non si può pensare che il pensiero in sé o la giaculatoria di un pensiero ripetuto come un mantra, uno, sette, quattordici, ventuno volte, possa determinare un reale cambiamento nella qualità neurobiologica delle nostre strutture cerebrali, per molti motivi di natura non solo analitica, psicologica ma anche di neuroscienza, ripeto la mente non può guarire la mente!
Uno stato di non mente, cioè di assenza di pensiero, può neutralizzare i pensieri invalidanti, i pensieri cosiddetti negativi, tenendo a bada il rilascio emotivo che essi comportano.
Rispetto all’uso di tecniche di affermazioni bisogna fare un distinguo tra Pensiero positivo e Psicologia Positiva. Il grande movimento del pensiero positivo nasce negli anni ’90 come una sorta di scuola di pensiero che sostiene che sia possibile creare uno stato di positività con i propri pensieri, con affermazioni ripetute, per “riprogrammare” la mente inconscia oppure riuscire almeno a migliorare il proprio stato di benessere psicofisico.
Questo movimento in realtà è molto legato alla cultura della New Age, della Nuova Era, sua grande esponente è Louise Hay una ricercatrice americana che ne ha fatto li suo cavallo di battaglia. Il pensiero positivo nasce appunto sulla scia della Psicologia Positiva, come un pass part tout per liberarsi dalle strutture della mente inconscia, davvero un proposito molto grande.
Che cos’è invece la Psicologia Positiva? È una prospettiva teorica ed applicativa della Psicologia tout court, viene applicata per generare uno stato di benessere personale che è alla base della nostra vita, una grande scuola nell’ambito delle scienze psicologiche sempre negli anni ’90. Il precursore, che ne fa una metodologia concreta, studiata e applicata è Martin E. P. Seligman, il quale alla fine degli anni ’70 parla specificamente della cosiddetta “impotenza appresa”2: un termine che si riferisce “all’abitudine di interpretare sempre in maniera negativa ciò che succede”.
Questi studi portano proprio ad affermare che la mente umana in realtà pensa sempre “negativo” al punto che la nostra mente non pensa di essere abbastanza capace, noi pensiamo di non essere abbastanza capaci di affrontare la maggior parte delle cose che accadono nella nostra vita e quindi spessissimo neanche ci cimentiamo per affrontarle. Questa modalità si lega in particolare ad una sorta di pessimismo verso la vita che possono avere tutte quelle persone che attribuiscono i propri fallimenti soprattutto a sé stessi, alle proprie incapacità e quindi incappano spessissimo in atteggiamenti depressivi o quanto meno di sfiducia o di “pessimismo cosmico”, chiamiamolo così.
Quindi la Psicologia Positiva è sostanzialmente differente dal movimento del pensiero positivo, anche se esso in qualche modo si rifà alla Psicologia Positiva. La differenza sta nella modalità di risoluzione offerta: mentre la Psicologia Positiva fornisce delle azioni per risolvere il pensiero negativo, il movimento del pensiero positivo invece dà dei pensieri, delle affermazioni, che si dovrebbero ripetere per direzionare la mente. Questi pensieri però anche se ripetuti come giaculatoria, raramente provocano un minimo di cambiamento, sono in realtà delle autosuggestioni, quindi una sorta di mantra ipnotici che creano un’autosuggestione, non vanno realmente a portare un cambiamento concreto perché non contengono azioni; anche la visualizzazione attraverso il ripetere l’affermazione non è la stessa cosa che compiere l’azione, è l’azione che determina nel “fare del corpo” il vero cambiamento.
Quindi io direi che è proprio una grande leggenda della New Age dire che basta pensare positivo per realizzare i propri sogni e quindi entrare nel grande mondo del successo!
Gli schemi mentali negativi fanno parte della nostra mente, bisogna prendere consapevolezza del fatto che il pensiero non è altro che un prodotto fisiologico della nostra attività cerebrale.
Allora quand’è che ci possiamo liberare dal pensiero pesante, negativo, riduttivo? Quando smettiamo di identificarci con esso! Per neutralizzarlo bisogna affrontare un vero e proprio processo psicologico che comporta delle azioni, una forma di consapevolezza che segua un percorso, un cammino, che è fatto anche di azioni concrete e consapevoli , non solo di ripetizioni di affermazioni seppure belle e autosuggestive”
Darshanaji- da Lezioni in Omnia-Accademia del Risveglio
nella foto : AUGUSTE RODIN, IL PENSATORE, STATUA MONUMENTALE, 1903 GESSO, PARIGI, MUSÉE RODIN